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Conferenza GARR 2019 - Connecting the future    

La Conferenza GARR 2019 - Connecting the future si terrà dal 4 al 6 giugno 2019 presso il Politecnico di Torino, Aula magna Giovanni Agnelli

Il video della Conferenza GARR 2019


Temi     

Temi    

Al centro della Conferenza GARR 2019 ci saranno le nuove sfide tecnologiche nella ricerca multidisciplinare: dalla cybersecurity all’intelligenza artificiale, dalla conservazione dei dati alla loro valorizzazione, dalla formazione alla scienza aperta.
Sono temi che appartengono alle varie comunità che compongono la rete GARR e che sempre più si mescolano e diventano trasversali.
La conferenza sarà quindi l’occasione per presentare esperienze di innovazione e spunti di riflessione per il mondo dell’università, della ricerca, della scuola, della sanità, dei beni culturali.

4 giugno 2019

Kazi Rygl

INAF-IRA
https://www.ira.inaf.it

Quanti petabyte occorrono per vedere un buco nero?

Kazi Rygl e' laureata nel 2006 in Astronomia presso l'Universita' di Amsterdam, ed ha conseguito il suo dottorato nel 2010 all' Univesita' di Bonn. Oggi lavora come ricercatrice all'Istituto di Radioastronomia dell'INAF a Bologna. E' membro dell'Event Horizon Telescope Consortium ed ha contribuito alla pubblicazione nell'aprile scorso della prima immagine del buco nero di M87, partecipando al gruppo di lavoro per la calibrazione dei dati. I suoi interessi scientifici riguardano formazione stellare nella nostra Via Lattea e le galassie vicine tramite osservazione interferometriche ad altissima risoluzione spaziale combinandoli con dati di satelliti ad altre lungezze d'onda. Ha pubblicato ad oggi circa 90 di articoli su riviste internazionali, e partecipato a molti congressi, sia in qualità di invited speaker che di organizzatore scientifico.

Kazi Rygl obtained her master degree in Astronomy at the University of Amsterdam in 2006, followed by her PhD in 2010 at the University of Bonn. Today she works as a researcher at the Istituto di Radioastronomia of the INAF in Bologna. She is a member of the Event Horizon Telescope consortium and through her work in data calibration has contributed to the publications of April 2019 where the first image of a black hole, in the galaxy M87, was presented. Her scientific interests are star formation, in our Milky Way and nearby galaxies, through interferometric observations at high spatial resolution and combining these with satellite data at other wavelengths. She has published about 90 articles in international scientific journals, and has participated to a large number of conferences, also as a invited speaker and member of scientific organizing committees.

SESSIONE 2. AI e Big Data: come cambia la ricerca

Quanti petabyte ci vogliono per vedere un buco nero?

Il 10 aprile scorso il Consortio dell’Event Horizon Telescope (EHT) ha pubblicato la prima immagine dell’ombra del buco nero super massiccio al cento della galassia M87 situata a 55 milioni di anni luce dalla Terra. L’immagine rappresenta l’anello di fotoni lensato del plasma caldo nell’ immediata prossimità del buco nero, delineando quindi l’orizzonte degli eventi oltre il quale la materia e i fotoni vengono intrappolati nel buco nero per la sua forte gravità. Questo e’ stato possibile solo grazie alla risoluzione angolare senza precedenti di 20 microsecondi raggiunta dall’EHT, che grazie alla tecnica Very Long Baseline Interferometry, ha creato tramite 8 telescopi scarsi in tutto il globo un telescopio virtuale di dimensione terrestre operante alla lunghezza d’onda di un millimetro. In questa presentazione, discuteremo il percorso dei dati scientifici dagli osservatori, dove la mole di dati raccolti ammontava a 4 PB, fino all’immagine finale di soli qualche MB.


How many petabyte does it take to see a black hole?

The Event Horizon Telescope has made the first image of the shadow of the supermassive black hole (SMBH) in the center of the M87 Galaxy located 55 million lightyears from Earth. The image represents a gravitationally lensed image of the hot plasma in the immediate proximity of the black hole, delinaeting thus the even horizon beyond which matter and photons get dragged into the hole by its extreme gravity. Only thanks to the unprecented angular resolution of 20 microarcseconds achieved by the EHT by creating an Earth-sized Telescope at the wavelength of 1mm consisting of 8 observatories spread across the globe. We will discuss the path the scientific data travelled from the observatories, where the total amounted to about 4 PB, to the final image of just a few MB.

 

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